In F1 il digiuno iridato dura da quasi due decadi. E in questa stagione la Rossa non ha ancora vinto con Hamilton e Leclerc che si lamentano. Il programma Hypercar è stato un successo immediato fin dal 2023…
Da una parte c’è una Ferrari che vince tutto e dall’altra una rossa che non vince nulla. È la fotografia impietosa di questa stagione, che vede la scuderia di Maranello dominare il Mondiale Endurance lasciando ai rivali solo le briciole, mentre in Formula 1 accade l’esatto contrario. Gli estremi opposti si sono raggiunti ieri: mentre in Francia le Hypercar del Cavallino conquistavano per la terza volta di seguito la 24 Ore di Le Mans, ossia la gara di durata più famosa al mondo, le monoposto di Formula 1 guidate da Charles Leclerc e Lewis Hamilton concludevano nell’anonimato un GP del Canada da dimenticare, come il resto dell’annata vissuta finora.
contrasto
—
Un contrasto stridente e doloroso. I risultati parlano da soli. Il programma Hypercar, voluto dal presidente John Elkann per riportare la Ferrari a primeggiare nell’Endurance dopo cinquant’anni d’assenza, è stato un successo immediato fin dal ritorno a Le Mans nel 2023. Ma il ciclo vincente, avviato sotto la direzione di Antonello Coletta, è proseguito grazie alla capacità di spingere continuando a sviluppare il prototipo 499P per restare davanti alla concorrenza, composta da colossi dell’industria automobilistica come Porsche, Cadillac, Bmw, Peugeot, Alpine e Aston Martin. Così è arrivata la tripletta a Le Mans e il dominio di quest’anno nelle gare del Mondiale Wec.
alti e bassi
—
Invece in Formula 1 la Ferrari è andata avanti fra alti e bassi, sulle montagne russe, senza riuscire a costruire con continuità fra una stagione e l’altra, tanto che il digiuno iridato dura da quasi due decadi. È successo anche in questo 2025, che partiva con le ottime premesse del campionato precedente, nel quale la rossa aveva conteso il titolo costruttori alla McLaren fino all’ultima gara.
a secco
—
Eppure, dopo dieci GP, la Ferrari si ritrova a essere l’unica delle squadre di vertice ancora a secco, mentre McLaren, Red Bull e Mercedes hanno vinto almeno una volta. In più ci sono i mal di pancia di Leclerc e Hamilton (anche ieri hanno criticato le strategie) che scuotono a turno lo spogliatoio, confermando i segnali di crisi. Parlare di fallimento, a questo punto, non è esagerato, considerati i proclami ambiziosi fatti dopo l’arrivo di Lewis. Ed è normale che il team principal Frederic Vasseur sia in discussione. Come sostituto circola proprio il nome di Coletta, l’uomo del miracolo Ferrari a Le Mans, e non c’è da stupirsi. La fiducia di Elkann nei suoi confronti è al massimo. Mentre Vasseur, in scadenza di contratto, paga la mancata crescita del team e alcune scelte interne criticabili.
sfida difficile
—
Ma, se Coletta dicesse sì, accettando di diventare il capo della Gestione Sportiva, si troverebbe ad affrontare una sfida ben più difficile di quelle che ha vinto fino a oggi. La Formula 1 ha un grado di complessità di gran lunga superiore alle gare Endurance e l’anno prossimo bisognerà fronteggiare il cambio regolamentare più grande della storia, con macchine, motori e gomme completamente diversi. Inoltre ereditare una squadra in corsa, con un’organizzazione tecnica decisa da altri e un clima poco sereno, rende il compito ancora più proibitivo. La Ferrari a due facce è davanti a una svolta che potrebbe davvero deciderne il futuro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA