Il piano per la definizione di ruoli e tempi per la realizzazione delle opere collaterali necessarie al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stato firmato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
È stato firmato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’accordo di programma per le opere accessorie al progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ad annunciarlo una nota dello stesso Mit. Questo nuovo accordo è stato sottoscritto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti assieme ai due presidenti regionali coinvolti, Renato Schifani (Sicilia) e Roberto Occhiuto (Calabria). Accordo siglato anche dall’amministratore delegato dello Stretto di Messina Pietro Ciucci, dall’ad di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) Aldo Isi e dall’ad di Anas Claudio Gemme. Presente alla firma anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alessandro Morelli. “Bado alla sostanza e dopo decenni di chiacchiere ci stiamo avvicinando all’inizio dei lavori – ha dichiarato il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, presente in Sicilia – L’accordo di programma conferma la straordinaria importanza di quest’opera”.
I dettagli dell’accordo
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Questo accordo di programma per le opere accessorie è un passo in avanti importante, che definisce e regola gli impegni e i ruoli di tutti i coinvolti per ottimizzare i tempi di realizzazione del ponte e dei suoi raccordi, come dichiarato dall’ad dello Stretto di Messina Pietro Ciucci. Tra queste opere accessorie da realizzare ci sono il rifacimento del lungomare di Villa San Giovanni, la metro, le linee ferroviarie con il completamento dell’alta velocità fra Salerno e Reggio Calabria e alcune opere autostradali. Il tutto in attesa del varo definitivo del progetto da parte del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Questo varo definitivo arriverà entro la fine di luglio secondo il vicepremier Salvini, che vuole che il Cipess si chiarisca con l’Ue riguardo la natura militare dell’opera. Ovvero, se sarà o meno considerabile tra le spese previste dall’accordo europeo per il raggiungimento del 5% delle spese sul fronte militare e della sicurezza. Il Cipess sarà così lo snodo per l’inizio dell’opera. Oltre al progetto definitivo aggiornato, ci saranno i risultati della conferenza dei servizi, le conclusioni della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale e il piano finanziario. Poi si passerà alla progettazione esecutiva per le fasi costruttive e alla dichiarazione di pubblica utilità per gli espropri.